
LA NOSTRA STORIA
Eravamo piccoli, 8-9 anni, e giocavamo a sette nel campionato Csi contro gli altri oratori di Sesto. Le maglie ristrette e infeltrite. La doccia con acqua fredda. Poi è arrivato don Remo ed è cambiato tutto... (Facebook, 22-3-2018)
Don Remo Conti
Un Uomo, un Sacerdote, un Salesiano, così piace ricordarlo a chi lo ha conosciuto.
Un sacerdote che, professore alla scuola Salesiana, tutto il suo tempo libero lo ha sempre dedicato alla Rondinella perché la sentiva come sua, sempre disponibile e pronto al dialogo. Note erano le sue "arrabbiature", ma che non toglievano nulla alla sua giovialità. La sua azione era per i ragazzi che ha sempre amato, come li amava Don Bosco; non nascondeva la gioia per la vittoria, ma era convinto che il suo impegno, così come quello di tutti gli allenatori e dirigenti, doveva tendere soprattutto a formare giovani forti, leali e onesti, senza esasperare la loro crescita tecnico-sportiva, convinzione che deve essere principio fondamentale di una società come la nostra inserita nell'Oratorio.
L'ambiente cordiale e di simpatia che la "Sportiva" era impegnata a creare è stato di validissimo aiuto all'Oratorio per lo svolgimento della sua opera di formazione umana e cristiana dei giovani e la presenza di Don Remo, con il suo entusiasmo e la sua disponibilità, ha permesso al G.S. Rondinella di portare avanti questo impegno nel corso degli anni. Sempre pronto ad informarsi sull'esito delle partite giocate dai suoi ragazzi, pronto ad incitarli a "fare sempre i bravi ragazzi", perché essere bravi e buoni e quindi onesti e leali è l'unica cosa che paga nella vita, per diventare "onesti cittadini e buoni cristiani".
Questo Don Remo non lo ha mai dimenticato e aveva capito molto bene che un'attività sportiva sana con le relazioni forti di amicizia che questa favorisce, è un aiuto fondamentale per un'educazione completa.
Durante il periodo della sua malattia i "suoi ragazzi" hanno ricambiato l'affetto per tutto quello che aveva fatto per loro non abbandonandolo ma cercando, anche in quei momenti per lui difficili e di sofferenza, di stargli vicino per fargli capire che sarebbe sempre rimasto nei loro cuori.
Grazie Don Remo...!
I
"I Salesiani a Sesto da 70 anni, una testimonianza"Era un pomeriggio caldissimo quando
Carletto arrivò a Sesto, dall'uggiosa calura della bassa pianura padana, andò
ad abitare in
Viale Matteotti proprio di fronte all'oratorio. Era
la fine degli anni cinquanta e l'attenzione di Carletto fu subito rapita
dalla
altezza della sua e di tutte quelle case che lo circondavano. Ma dall'altra parte del viale quell'Oratorio magnetizzava la
sua
attenzione e decise di farci subito un salto.
Quanta gente, quanti ragazzi e oltre al
campo a sette anche un campo regolamentare a undici e poi quel portico che
portava alla
sala giochi, con i biliardini, i ping-pong, dove "quando arriverà l'inverno e
pioverà potrò davvero divertirmi".
Inevitabile paragonare quanto stava vedendo
con il suo piccolo oratorio nella bassa e quando la nostalgia stava per
attanagliare
Carletto, un gruppo di coetanei lo invitò a fare la prima partitella sestese.
Il suo primo giorno in città stava per diventare un giorno indimenticabile, soprattutto quando scoprì che dalla finestra della sua nuova casa poteva vedere l'oratorio con i suoi campi da calcio.
Ma le sorprese per Carletto non erano ancora terminate. Non aveva ancora finito di cenare che notò dalla finestra una luce strana troppo strana per essere sera. Era di certo artificiale e vide, nel campo a sette, delle tribune fatte con tubi Innocenti, che non aveva notato nel pomeriggio, e dei pali di legno che lo circondavano e lo illuminavano: stavano collaudando le luci per il torneo "18 Isolabella".
Essendo ancora piccolo per i primi anni Carletto non poteva partecipare alla gare ma come tutti i ragazzi si dava da fare vendendo ghiaccioli durante le serate.
Con un grosso contenitore legato con una cinghia appoggiata alle spalle girava tra i tifosi sulle tribune ed una volta finita la scorta, correva di nuovo al bar per riempire nuovamente il contenitore cercando di battere l'incasso della sera precedente per gareggiare con gli altri per un premio finale.
La qualità del tempo in oratorio era sempre elevata ed è per questo che Carletto conserva ancora oggi tutti i ricordi con grande gelosia.
In quegli anni, Salesiani come Don Remo e Don Rosa sono stati un esempio concreto per i tanti "Carletto" e hanno lasciato un segno forte ed indelebile nella storia del Gruppo Sportivo Rondinella.